Passaggio generazionale – caso 4) Erede incapace e non volenteroso di continuare

aprile 12th, 2012

In una situazione di passaggio generazionale possono verificarsi diverse fattispecie a seconda delle caratteristiche del figlio a cui il padre vorrebbe lasciare l’azienda. il caso 4, quello in cui l’erede non ha ne la capacità ne la volontà di continuare  è abbastanza semplice, in quanto è chiaro che il passaggio generazionale non costituisce una soluzione di continuità. Non dovrebbe quindi esserci il passaggio generazionale (l’imprenditore dovrebbe assolutamente capirlo!!!).
La valutazione spetta al fondatore che deve decidere se portarsi l’azienda nella tomba o valutare altre soluzioni.
Ecco i miei suggerimenti:
1) Vendere e chiamatemi
2) Organizzare l’azienda in modo tale che sia gestita da manager. L’imprenditore si ritaglia un ruolo da azionista sempre meno operativo. All’erede spetterà il compito di decidere se tenere un’azienda con manager o venderla.
3) Inserire in azienda nuovi soci che possono anticipare una liquidazione (es. socio che acquisto quote) o rendere più solida la società (es. socio in aumento capitale con opzione però di futura vendita).

Passaggio generazionale – caso 3) Erede incapace ma volenteroso di continuare

aprile 6th, 2012

Questa è un ipotesi frequente ed è particolarmente frustrante per chi lavora in azienda.
Spesso il successore ricorre all’uso del cognome per essere rispettato dagli altri. Le persone valide perdono motivazione ed impegno subendo il capo come un’ingiustizia.
Ecco i miei suggerimenti
1) Vendete e chiamatemi (se non è capace lasciargli l’azienda è veramente una brutta idea, lasciategli i soldi e che se li goda…)
2) Inserire in azienda nuovi soci che possono anticipare una liquidazione (es. socio per acquisto quote) o rendere più solida la società (es. socio in aumento capitale). I nuovi soci avranno voce in capitolo per intervenire sulle incapacità.
3) Vendetegli l’azienda, a sconto e con una dilazione di pagamento ma almeno rischia come imprenditore e comprendete se ha voglia di rischiare o è attratto solo dalla posizione e status.
4) Separate l’immobile e altri beni in caso gli venga lasciata la gestione (mettere al riparo quante più cose potete…)
5) Affiancatelo da persone capaci (manager, consulenti, coach) anche se “un ronzino non diventerà mai un cavallo da corsa”

Passaggio generazionale – caso 2) Erede capace ma non volenteroso di continuare

marzo 17th, 2012

E’ un caso molto frustrante per l’imprenditore.
Spesso la mancanza di volontà deriva dal fatto che l’imprenditore ha sempre soffocato ogni iniziativa del successore. Spesso si verifica che il successore una volta “in libertà” improvvisamente diventi attivo e volenteroso di gestire l’azienda.
Ecco i miei suggerimenti:
1. Cercare di capire le vere motivazioni della mancanza di volontà. State attenti che il confronto può creare traumi (es figlio che dice: non mi importa nulla della tua azienda e tu hai vissuto solo per questa…)
2. Vendere e chiamatemi (se è pigro lasciargli l’azienda è veramente una brutta idea, lasciategli i soldi e che se li goda…)
3. Organizzare l’azienda in modo tale che sia gestita da manager. Forse gli utili saranno inferiori (l’occhio del capo ingrassa il maiale) ma non è detto…
4. Inserire in azienda nuovi soci che possono anticipare una liquidazione (es. socio che acquisti quote) o rendere più solida la società (es. socio in aumento capitale)

Passaggio generazionale – caso 1) Erede capace e volenteroso di continuare

marzo 4th, 2012

Questo tipo di passaggio generazionale  è il caso migliore per il passaggio agli eredi, questi i miei suggerimenti:
1) Evitare costrizioni da parte del fondatore. Essere sicuri che l’erede scelga sulla base della propria reale volontà
2) Assunzione di responsabilità in forma graduale da parte dell’erede magari affiancato ad un tutor, coach o manager esperti
3) Durante la “convivenza”, il capostipite deve ridurre progressivamente la propria influenza nelle scelte di tipo strategico, facilitando l’evoluzione positiva del processo decisionale tra gli eredi, arrivando in tempi rapidi a ritagliare per sé il ruolo di consigliere (che dispensi consigli sempre e solo su richiesta …).

Programma conferenze 2012

febbraio 12th, 2012

Il ciclo di conferenze di quest’anno vedrà il tema del passaggio generazionale, questo il titolo:
Vendere l’azienda ai figli?
Verranno esplorate alcune problematiche relative alla successione e verrà proposta una tabella di analisi con molti spunti e suggerimenti.
La conferenza verrà tenuta presso due diverse sedi:
• Giovedì 1 Marzo 2012 – Ore 17:30, Camera di Commercio VCO, Strada Nazionale Sempione Baveno 4 – 28831 Baveno (VB)
• Giovedì 22 Marzo 2012 – Ore 17:30, CDO Saronno, Piazza S. Francesco, 3 – 21047 Saronno (VA)
Relatore: Carlo Serroni. Partecipazione gratuita. Al termine della conferenza ci sarà un ricco aperitivo.
Si può confermare la presenza:
•Telefonicamente: 02 450 73 213 , Per e-mail: ftrinchero@doc-fin.com, Sul sito internet: www.doc-fin.com, Via fax: 02 450 70 213

Impostazione del passaggio generazionale

febbraio 4th, 2012

In Italia il tema del passaggio generazionale è particolarmente critico in quanto quasi tutte le aziende medio piccole fanno capo ad una famiglia e oltre la metà di queste aziende, realizzate durante i periodi di boom economico, devono ora affrontare il tema della successione.
Il tema è critico, in quanto oltre a risvolti di carattere economico (teniamo presente che il 50% delle aziende sopravvive al primo passaggio e meno del 20% sopravvive al secondo) ci sono importantissimi aspetti di carattere psicologico che impattano notevolmente sull’equilibrio familiare.
Ne discende che è molto importante affrontare il tema in modo strutturato  e razionale senza coinvolgimenti emotivi.
Noi proponiamo una griglia di valutazione del successore e per ciascuna casistica formuleremo nei prossimi post suggerimenti e consigli. La griglia è basata su due semplici e fondamentali aspetti: capacità e volontà di proseguire.
Ne discendono quindi 4 ipotesi: 1) ha capacità e volontà 2) ha capacità ma non la volonta 3) non ha capacità ma ha la volontà 4) non ha capacità e non ha volontà.

Premio per operazione di private equity

gennaio 21st, 2012

Un’operazione da noi impostata e seguita nel lontano 2006 ha visto il fondo 21 Investimenti vincere il premio Claudio Demattè Private Equity of the Year 2011 nella categoria Expansion (operazioni di investimento in capitale per il finanziamento dello sviluppo d’impresa) con l’operazione B Pack due.
Si tratta di un importante premio per le migliori operazioni di private equity.
Abbiamo operato per il gruppo industriale e quindi se il fondo ha pure vinto un premio per il risultato dell’operazione vuol dire che sono stati molto bravi ma anche che noi abbiamo impostato correttamente l’operazione e non gli abbiamo tirato una sola…

Vendita quote di minoranza

gennaio 14th, 2012

A volte potenziali clienti mi chiamano per vendere l’azienda e dopo tutta la mia spiegazione sul processo di vendita mi indicano che hanno solo il 30%. si tratta quindi di procedere alla vendita di quote di minoranza
A questo punto dico di dimenticare tutto quanto indicato sulla vendita ad un soggetto esterno, poiché è veramente difficile trovare una persona interessata ad acquistare il 30% di una società e concentrarsi sugli altri soci ai quali è possibile  proporre  un ventaglio di soluzioni quali:
1) Vendita della quota agli altri soci (di solito però mi chiamano o perché non ci sono buoni rapporti o perché gli altri soci hanno già declinato l’offerta)
2) Accordo di co-vendita dell’intera azienda
3) Separazione di alcuni rami o beni (tipicamente gli immobili) dell’azienda e divisione di essi tra i soci
4) Acquisto (anziché vendita) delle quote dagli altri soci (è un caso raro ma se la motivazione è il conflitto tra soci a volte ci sono delle possibilità)
5) Ingresso di un socio finanziario che liquidi qualche socio (teniamo presente che deve esserci l’accordo del socio rimanente ovviamente)
Di soluzioni ce ne sono molte ed è sempre un vestito tagliato su misura, di solito suggerisco di utilizzare un advisor (se poi sono io tanto meglio) perché non c’è emotività e si possono evidenziare molte possibili soluzioni.

Acquisti e cessioni di società nel settore IT

dicembre 27th, 2011

Il settore IT o ICT è caratterizzato da un’intensa attività nel settore M&A, con una frequenza decisamente superiore a quella di altri settori.
Siamo stati spesso coinvolti in progetti di acquisti e cessioni  di società nel settore IT e queste alcune delle caratteristiche ricorrenti nella strutturazione di operazione:
• Multipli di mercato piuttosto bassi, 3-5 volte l’EBITDA.

• Considerato che si acquistano essenzialmente delle persone è frequente che per le persone chiave (di solito il venditore e i suoi soci) sia previsto un obbligo di permanenza di diversi anni (solitamente 3) al fine di non perdere le competenze acquisite e le relazioni commerciali.
• Il prezzo è spesso pagato in forma dilazionata (e questo è oggi la prassi anche in altri settori) e molte volte con scambio azionario.

Operazioni di M&A, tendenze attuali

dicembre 8th, 2011

In questi ultimissimi mesi la forte carenza di liquidità del sistema finanziario rende molto difficili le operazioni di M&A.
Gli acquirenti finanziari (fondi di private equity ad esempio) oltre a non ottenere alcun finanziamento dal sistema bancario per l’acquisto di aziende, subiscono la “moral suasion” dei sottoscrittori del fondo che gli suggeriscono di non chiedere risorse (anche loro devono avere qualche problema di liquidità)
Se a tutto ciò aggiungiamo il clima di incertezza internazionale abbiamo un forte immobilismo anche di chi avrebbe le risorse.
Commento su questi ultimi: se crolla l’euro è forse meglio avere una solida azienda comperata a buon prezzo (oggi si compra molto bene) che risorse finanziarie immobilizzate da qualche parte…